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Preservativi: 24 Cose che (forse) non sai sui condom.

Pubblicato : 09/03/2017 10:29:41
Categorie : Coppia e Sessualità. Consigli e non solo...

Qualcosa di simile ai preservativi era già in uso dagli antichi egizi, come racconta Aine Collier nel libro Storia del preservativo. Oggi lo giudicheremmo piuttosto rudimentale: era una specie di sacchetto il cui scopo era anche quello di proteggersi da gravidanze indesiderate e malattie sessuali. Nulla a che vedere con i sofisticati “cappucci” che abbiamo a disposizione oggi, in misure diverse e materiali sempre più sottili e resistenti ma ancora abbastanza fedeli all’idea originale del condom moderno, inventato da un italiano

1. Egizi
Nell’antico Egitto per proteggersi da scottature, sabbia, morsi di insetti gli uomini sotto la gonna indossavano una specie di sacchetto per l’organo maschile, tenuto da una striscia di stoffa. Tra gli uomini di rango, però, era diffuso un preservativo per il glande, una piccola guaina che copriva solo la punta dell’organo maschile, ricavata dagli intestini degli animali. Secondo Aine Collier, quest’ultimo era indossato solo quando si faceva sesso.

2. Medioevo
Il preservativo e i suoi antenati nella storia hanno goduto di alterne fortune: nel medioevo, per esempio, fu bandito perché era ritenuto un mezzo per il controllo delle nascite.

3. Colombo, Napoli e il mondo
I mercenari al seguito di Cristoforo Colombo e degli altri conquistadores alla scoperta delle Americhe, tornati in patria manifestarono una strana malattia, identificata come “morbillo degli indiani”, che portarono con sé sui campi di battaglia, da Napoli alla Scozia fino alla Polonia, alla Turchia e all’oriente. In seguito la malattia prese il nome di sifilide ed è per arginarne la diffusione che nel 1500 si cominciano a utilizzare degli speciali guanti di stoffa per l’organo maschile.

4. Made in Italy
È lo studioso di anatomia Gabriello Falloppio (1523-1562), noto per aver scoperto le tube dell’apparato genitale femminile, a introdurre per primo in medicina il il moderno preservativo come argine alle malattie veneree: «ogni volta che un uomo ha un rapporto sessuale – scrive in un suo libro – dovrebbe utilizzare un piccolo panno di lino avvolto al glande, e trarre in avanti il prepuzio sul glande […] Ho provato l’esperimento su mille e cento uomini, e chiamo Dio immortale a testimoniare che nessuno di loro è stato infettato».

5. Casanova
Nella sua Autobiografia, intorno al 1789, Casanova parla del rendigote d’Anglaise, un antenato del moderno profilattico. “Era probabilmente all’oscuro del fatto che il preservativo non fosse un’invenzione inglese, ma italiana”, scrive la Collier in Storia del preservativo.

6. Vasta scelta
Per lungo tempo i preservativi sono stati realizzati con budella di animali messe a bagno in acqua per ore e poi a macerare in una soluzione alcalina: il processo durava uno o due giorni. I preservativi con le interiora di agnello si producono ancora oggi, seppure in modo diverso, ma non sono molto usati. Col tempo gli sono stati preferiti quelli in lattice, in poliuretano (anallergici) e in poliisoprene, un nuovo materiale che si adatta alla pelle.

7. Uso del preservativo
Secondo il sito Goaskalice, che fornisce informazioni di educazione sessuale agli studenti della Columbia University, esistono due tipi di usi del preservativo. L’uso tipico e l’uso perfetto. Nel corso di un anno di utilizzo tipico del condom, tra 10 e 15 donne sessualmente attive su 100 resteranno in gravidanza. Nel corso di un anno di uso perfetto del condom il numero scende a 2-3 su 100. Le stesse percentuali si riscontrano nella trasmissione del virus dell’HIV tra coppie eterosessuali sierodiscordanti (ossia in cui un partner è sieropositivo e l’altro sieronegativo). L’uso perfetto prevede che il condom sia conservato in luogo fresco, che sia indossato dopo essersi accertati che sia sano, non scaduto o deteriorato, e che venga srotolato con cura sul glande, senza scalfirlo con le unghie.

8. Uno è meglio di due
Su Goaskalice si legge anche che indossare due preservativi assieme (double bagging) non solo non serve, ma è controproducente. “Utilizzare due preservativi maschili contemporaneamente non è raccomandato per la prevenzione della gravidanza o come metodo di sesso sicuro”. Infatti il “doppio insaccamento” può aumentare l’attrito tra i preservativi durante il rapporto, facendoli rompere. Vale anche per l’utilizzo combinato di un preservativo maschile e di uno femminile.

9. La taglia dei preservativi
Anche i preservativi, come i jeans, obbediscono a taglie universali. Si tratta di taglie standard, naturalmente, e le misure dipendono anche dalla forma anatomica dell’organo maschile: il consiglio è quello di provarne diversi per capire quale veste meglio (il preservativo perfetto non si deve sfilare e non dev’essere troppo stretto).

10. No oil
I preservatavi possono avere bisogno di lubrificazione supplementare, ma non va usata alcuna sostanza oleosa (olii, vasellina, creme per le mani), in quanto l’olio potrebbe sciogliere il preservativo. Meglio piuttosto un lubrificante a base d’acqua.

11. Il preservativo vegano. La maggior parte dei preservativi in commercio sono realizzati in lattice. Ai vegani duri e puri però la cosa potrebbe non piacere perché alcuni sono prodotti con la caseina, una proteina del latte. Ma una società produttrice di preservativi, la ESP, ha lanciato una linea di preservativi in cui non viene usata la caseina. Ma non si mangiano!

12. Quali dimensioni? Uno studio pubblicato a marzo sul British Journal of Urology International ci dice che la lunghezza media del pene maschile è di 9,16 cm, e 9,13 di circonferenza (a riposo), e 13,12 cm di lunghezza, per 11,66 di circonferenza in erezione. Sempre secondo la ricerca 5 uomini su 100 hanno genitali più lunghi di 16 cm, e 5 su 100 più corti di 10 cm.

13. E con le dimensioni dei condom non si scherza: secondo il Ministero della sanità pubblica della Thailandia le malattie a trasmissione sessuale tra i giovani del paese sono aumentate di quasi 5 volte in un decennio, anche perché “solo il 43 per cento (degli adolescenti) usa profilattici perché trovano preservativi troppo grandi per le loro dimensioni reali e hanno paura di essere derisi per questo”.

14. Preservativo da mangiare. Uno chef di Hong Kong, Alvin Leung, offre ai suoi clienti un piatto chiamato Sex on the Beach: un preservativo rosa fatta di kappa (alghe commestibili) e konjac (una radice spesso usata per fare la gelatina), sdraiato su un letto di sabbia da funghi shiitake in polvere. Di’ la verità, lo mangeresti?

15. Microndom. Nel 2013, Bill Gates ha annunciato l’intenzione di donare 100 mila dollari agli inventori di preservativi innovativi. L’obiettivo è quello di creare un preservativo ultrasottile che offra il massimo del piacere sessuale, pur essendo sicuro. Finora, sono stati emesse due borse di studio: una è andata alla University of Manchester, che sta sperimentando un preservativo a base di grafene. L’altra alla University of Oregon per un preservativo in poliuretano che misura meno della metà dello spessore di preservativi attualmente disponibili.

16. Illegale. Strano, ma vero, in molti stati americani la legge non è favorevole ai preservativi: il solo possesso di preservativi può infatti essere utilizzato contro le persone in un tribunale, come prova di prestazioni sessuali a pagamento. Questo ha fatto sì che molte prostitute non se li portino dietro, per paura di molestie della polizia, rischiando infezioni da malattie sessualmente trasmissibili. Per fortuna non è così ovunque: la California è stato uno dei primi Stati a vietare che il possesso di preservativi potesse essere usato contro qualcuno in tribunale.

17. A ognuno il suo (uso). Il sito Buzzfeed ha rivelato almeno 10 usi imprevisti per un condom. Tra questi: usarlo per rendere impermeabile uno smartphone, per accendere un fuoco coi raggi del sole, come calzino d’emergenza e, naturalmente… come palloncino.

18. A ognuno la sua (misura). La MySize, un’azienda tedesca che realizza preservativi di tutte le misure possibili, è al lavoro sul prototipo di un preservativo spray: un tubo in cui si introduce il pene che viene così rivestito con uno strato protettivo di lattice liquido in circa 2 o 3 minuti: un tempo infinito anche per gli amanti più pazienti (ed ecco perché non è ancora in commercio).

19. Le olimpiadi del sesso. Il posto dove si consumano più preservativi? Gli eventi sportivi. Durante le Olimpiadi di Sydney del 2000, ai 6582 atleti di sesso maschile sono stati distribuiti 70.000 preservativi, che equivale a più di 10 condom in media ad atleta. Sono finiti prestissimo e il CIO ha dovuto chiederne con urgenza altri 20 mila.  A Sochi ne sono stati distribuiti 100 mila e alle Olimpiadi di Londra del 2012, dove erano presenti più di 10 mila atleti, la bellezza di 150 mila.

20. Supercalifra… La parola danese per contraccettivo èsvangerskabsforebyggendemiddel.

21. Elettrizzante. Prima che i preservativi arrivino sugli scaffali dei negozi, i produttori controllano che non ci siano buchi né perdite, sottoponendoli a una carica elettrica, che trova le imperfezioni.

22. Dottore me lo misura? Verso la fine dell’800, i preservativi di gomma coprivano solo il glande, lasciando esposto il resto del pene, e spesso si sfilavano durante il rapporto. I medici in alcuni casi misuravano il pene dei pazienti e ordinavano i preservativo su misura attraverso le poste. Ci è voluto un po’ perché arrivassero in farmacia.

23. Il preservampiro. Proprio come il tuo iPad – o i vampiri – i preservativi temono la luce del sole. I produttori consigliano conservarli in luoghi non più caldi di 37 gradi celsius.

24. Luoghi comuni. Alcuni miti sui preservatvi che è bene sfatare: non conviene tenerlo nel portafogli (potrebbe rovinarsi), sbagliato usarne due assieme (lo sfregamento potrebbe provocare una rottura), e non tutti i lubrificanti sono uguali: quelli a base di olio e petrolio potrebbero danneggiare il preservativo in lattice. Meglio usarne uno a base d’acqua.

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